martedì 18 agosto 2015

All'anima del sale

La spesa al Cialefu* è sempre un'esperienza: di profumi, di colori, di incontri. 
Talvolta anche occasione per dialoghi interiori con la Cosci, coscienza preferita nonché unica.

Mi aggiro nelle corsie, tra mucchi di riso e funghi secchi, spezie e anatre appese, bocce con i pesci mezzi vivi e sacchetti di cibo pronto, trascinandomi dietro un carrello già pieno e tre nane curiose, per quanto stremate, alla (vana) ricerca del sale.
Questa cosa che ogni due per tre ti girano la posizione dei prodotti qualche esperto me la deve spiegare, che strategia di marketing è? Che mica compro di più, solo mi incazzo a non trovare la roba dov'era.
(Metti che a distanza di due anni e mezzo me lo potevo aspettare, che il sale non era più lì. Comunque).

Mi aggiro, dicevo, con l'aria vagamente persa cercando di penetrare nella logica del logistic manager cinese per capire dove possono averlo messo, questo sale, quando una signora mi avvicina.

- Stai cercando qualcosa, posso aiutarti?
- Oh, grazie che gentile. In effetti, non riesco a trovare il sale.
- Sei nuova vero? E qui è così grande...

- Cosa stai lì a spiegarle che non sei proprio nuova, Wonder, che ti frega, seguila che fai prima
- Sì vabbè, c'hai ragione anche te, Cosci, per una volta...

- Il sale è negli importati. Sai dov'è il reparto dei prodotti importati?
- Sì, lo so ma...
- Ti accompagno vieni. Che belle bambine, stai qui vicino?
- Sì, abbastanza.
- Perché c'è un posto in Wulumuqi lu, che in effetti non è molto vicino a qua, dove c'è una signora che vende di tutto, cibo italiano che è il mio favorito, ma poi carne, fresca e surgelata, e frutta e verdura, e formaggi e se c'è qualcosa che non trovi lo chiedi e lei lo procura e te lo manda a casa, ed è economica, sai? e bla bla bla...

- Mannaggia Cosci, quanto parla questa?
- Non dirlo a me, Wonder, mi sono già persa, non l'ascolto più o meno da "wulumuqi lu"
 
- ... e bla bla bla. Ecco qui il sale, vedi?

- Wonder, cosa stai a spiegarle che questo sale italiano importato è caro impestato, ringraziala e tanti saluti
- Eh ma Cosci, 4 euro per 250 grammi, li fai fuori con una settimana di pasta, io voglio il sale cinese, che mi frega se c'è solo quello fino...
- E ma allora te le vuoi, proprio.

- Grazie sai, molto gentile, ma... sai mica dov'è quello cinese? Di sale, dico.
- Quello cinese non so. Io mi chiamo Nancy, molto piacere, sei francese?
- No no, sono italiana. Piacere mio, io sono Wonder e queste le mie bambine...
- Ma che belle bambine! Come si dice beautiful in italiano? Bella? Ecco la mia prima parola in italiano. Anche io sai sto qui vicino, al Perfect Garden. Venite a trovarci una volta sì?

- Wonder, non ti sembra anche a te un tantino precipitosa?
- Cosci, che ti devo dire, tra espatriati funziona così, mica ci si fanno tanti scrupoli, tutti amici, qua, “una fazza una razza”, se capisci la citazione.

- Ehm, certo, sì, ci facciamo un pensierino eh?
- Venite, dai. Noi ci raduniamo tutti i sabati pomeriggio e anche la domenica mattina nella chiesa di Hengshan lu, vicino a Wulumuqi lu, tu prendi la metro 10 scendi alla biblioteca in Huaihai lu poi vai avanti all'incrocio, e ci troviamo in chiesa, mio marito è il pastore, sei anni fa ha sposato una coppia che stava proprio lì dove siete voi, pensa che coincidenza.
- Maddài? Che incredibile coincidenza, sei anni fa...

- Pensa, alle volte, veramente non sembra neanche un caso, eh Cosci?
- Chiesa, Wonder? Quale chiesa?
- Ma che ne so, Cosci, sarà metodista, luterana, vai a sapere.
- Una di quelle che fa proseliti al supermercato, in giro a raccogliere le anime perse, le è bastata un'occhiata, va' che esperta. A proposito, Wonder, dove sono le ragazze?

- Ah, ehm, ok, Hengshan lu, me lo ricorderò. Grazie Nancy, scusa eh, devo scappare. Ciao, eh, ci si vede...

Manca solo che, per trovare un'anima, mi perdo le bambine. E il sale! il sale...


*dicesi Cialefu supermercato noto in occidente col nome di Carrefour

7 commenti:

  1. Sarà qualche cugina lontana dei Testimoni di geova....
    Ahahahahahaha.

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  2. Ecco, ora ho il classico tarlo che mi batte in testa: come si chiamava già la signora che vende i prodotti in Wulumuqi Lu? Quella (si dice) che vende i prodotti sequestrati dalle valigie degli occidentali che ancora tentano di portarsi il parmigiano reggiano e il salame in valigia, sperando nel non controllo all'aeroporto...

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    1. Avocado Lady, un nome un programma.
      e comunque il parmigiano ci provo sempre, a portarlo, e per ora è andata bene...

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    2. Anche a noi è sempre andata bene... ma ad altri no, purtroppo per loro... noi avevamo testato tecniche sopraffine, tipo metterle nella tasca della giacca (questa valeva per l'inverno...)

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  3. E comunque io, se potevo, stavo ben distante dal Cialefu, per evitare di ammazzare qualcuno!

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